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censuraPare che al Maxxi non si faccia politica in campagna elettorale. Puø darsi che fosse cosi fino a qualche tempo fa. Dalla scorsa settimana non è più vero. Fra pochi giorni il teatro cinema museo romano avrebbe dovuto proiettare Girlfriend in a coma di Bill Emmott. Non succederà e il motivo è che il documentario dell’editorialista inglese avrebbe offerto un punto di vita poco appropriato od opportuno nei giorni piú caldi del confronto tra i candidati in gara per la prossima competizione politica nazionale. In una campagna che non risparmia colpi bassi per nessuno e da nessuno e la galanteria e la compostezza sono tratti sviliti di chi accetta di provare a raccogliere consensi e voti l’osservazione stupisce. Davvero esiste una prospettiva piú volgare di quelle a cui ci stanno condannando i nostri politici? Davvero la ricognizione seppure colorita degli ultimi vent’anni fatta da Emmott poteva aggiungere o togliere qualcosa a quello che tristemente dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti? Davvero il maxxi si sente investito della grande responsabilità di garantire che le elezioni si svolgano in maniera “ordinata”? Che lo vogliano o no gli amici romani con la decisione presa la scorsa settimana, e le persone che hanno spinto per questa decisione, politica l’hanno fatta, della peggiore specie.
Personalmente ho letto analisi sullo stato di salute del nostro Paese di più efficaci di Forza, Italia e Girlfriend in a come non è un documentario epifanico e rivelatore, ma Bill Emmott è un editorialista serio, corretto, professionale che non merita di essere trattato come un provocatore o un fazioso. RENA, lo dico con orgoglio, non avrebbe mai stretto una collaborazione così intensa con Bill se lui non fosse stato un sottile e abile professionista e Bill non avrebbe scelto di collaborare con RENA se noi non avessimo fatto dell’indipendenza e della terzietà la nostra bandiera. Ma il tema imposto dalla cronaca qui non è Bill Emmott. Il tema è la censura. E tutto quello che la censura ad ogni livello e in qualsiasi contesto rappresenta, vale a dire qualcosa di violento, stupido, mediocre. Già, è proprio così. La censura è violenta perchè ti dice stai zitto senza darti spiegazioni valide, togliendoti il diritto fondamentale primo, la libertà di espressione, garanzia della costruzione della propria identità e indirettamente di quella degli altri. La censura è stupida perchè nella maggior parte dei casi finisce per dare rilevanza a voci e fenomeni che altrimenti sarebbero passati inosservati, perchè spesso nella sua cecità irrazionale si scaglia contro i soggetti più innocenti. Mi ha sempre fatto sorridere, ad esempio, che un libro come The catcher in the rye sia stato bandito per molti anni da tutte le biblioteche americane. La censura è mediocre perchè è ostacolo alla circolazione delle idee e come tale è ostacolo alla capacità delle idee di migliorarsi contaminandosi e dunque impedisce a chiunque, anche a chi la pensa diversamente, di crescere, di diventare se non altro più forte. La censura è quindi soprattutto un’occasione mancata.
So per certo che RENA continuerà a sostenere le proiezioni di Girlfriend in a coma fuori e dentro l’Italia, prima e dopo le elezioni. Per non sprecare significato, peró, RENA dovrebbe fare un’altra cosa. Dovrebbe accettare questa come l’occasione per riflettere sulla tentazione di decidere quali siano le opinioni legittime e quelle che non lo sono, un rischio sempre in agguato, un rischio da non sottovalutare, neanche se giustificato dall’ombra della buona fede. Forza, RENA. Forza, Bill. Forza, Italia.