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Di Frediano Finucci e Giuseppe Ragusa
Con la collaborazione di Eva Giovannini e Serenella Mattera

Quanto sono affidabili i dati statistici proposti dalla Stampa italiana? Con quale criterio le agenzie di stampa, i giornali, le Tv e le radio si fidano delle ricerche, degli studi proposti dai comunicati stampa di associazioni e centri di ricerca non governativi? O meglio: è possibile che le agenzie di stampa pubblichino ricerche e studi senza verificare se la fonte che le fornisce è affidabile o ha i requisiti per produrli?
Partiamo da un presupposto: in Italia i dati e le statistiche vengono maltrattati, sia dai politici che dai giornalisti. Questo è dovuto, certo, all’estrema polarizzazione del sistema politico e alla concentrazione dell’informazione nelle mani di pochi editori, ma esistono motivazioni culturali più profonde anche per quello che riguarda i professionisti dell’informazione, dei quali questo studio si vuole occupare. [//]
Eppure, l’uso dei dati e le elaborazioni statistiche sono strumenti che dovrebbero servire alla libera Stampa a rivelare la realtà, scuotere le persone dall’ignoranza e dai pregiudizi (comodi per giustificare lo status quo) preparare e informare il consenso politico necessario per l’azione conseguente e misurarne l’intensità e la precisione.
L’autorevolezza dei dati sui mass media è insomma fondamentale per il corretto funzionamento di una democrazia.
E’ però sotto gli occhi di tutti il preoccupante trend che vede policy makers e giornalisti preferire ad analisi quantitative attente e scientificamente accurate una realtà dipinta ad arte su di una tela di pregiudizi e di percezioni emotive.
Da un lato dati di dubbia provenienza e di non provata fondatezza scientifica falsano i dibattiti su temi di grande rilevanza. Dall’altro le informazioni che invece sarebbero necessarie per migliorare il rapporto fra istituzioni e cittadino/consumatore sono quasi totalmente non disponibili.
RENA, la Rete per l’eccellenza nazionale, vuole accendere un faro su alcuni casi concreti ed offrire al Festival del Giornalismo di Perugia alcuni spunti di riflessione per poi affrontare, nella seconda parte dello studio, riflessioni più generali e proposte concrete per migliorare la qualità dei dati economici forniti dalla Stampa italiana.
ECCO LE PROPOSTE RENA:
1. Fare “moral suasion” sui direttori e i capiredattori di agenzie di stampa, giornali, radio e TV affinché non divulghino dati, statistiche e studi le cui fonti e metodologie non siano dichiarate, allegate in fondo al testo del comunicato, oppure consultabili in toto nei siti internet delle associazioni che le diffondono.
2. Data Repository and FactCheck. Si tratta di due progetti complementari che la nostra associazione intende intraprendere per contribuire fattivamente alla qualità dell’informazione statistica.
i – Data Repository vuole essere un luogo di validazione per ricerche e statistiche non ufficiali, sulla scorta del sito dell’Autorità Garante per le Comunicazioni dove gli istituti di ricerca impegnati in sondaggi devono pubblicare committente, risultati, metodologia, referenti scientifici. Inviteremo le agenzie di stampa a spedire e segnalare ogni volta ricerche e studi a un pool di esperti statistici che forniranno una loro opinione sulla loro attendibilità richiedendo all’esecutore degli studi le metodologie usate per produrre i risultati. I risultati di questo “controllo di legittimità” con l’allegata documentazione metodologica saranno poi pubblicati su un sito Internet. Non si tratterà di un controllo dettagliato ma di quello che potremmo chiamare un primo controllo di “verosimiglianza” per evitare di dar credito a statistiche palesemente infondate da parte di soggetti che non hanno i requisiti per “maneggiare” i numeri. Chi vorrà poi approfondire i dati potrà farlo trovando la metodologia e le fonti sul sito internet. Una sorta insomma di “Peer review”, ovvero di verifica aperta tra esperti. Il sito servirà anche per creare una cronologia degli studi e dei dati diffusi da varie associazioni per creare una sorta di “memoria storica” della loro reputazione statistica. RENA si propone di creare e gestire questo sito con il contributo dei Media e delle università che vorranno aggregarsi.

ii – FactCheck è un progetto più ambizioso ispirato al modello americano del factchecking di cui www.factcheck.org rappresenta la forma più compiuta e più conosciuta. Factcheck.org è un progetto dell’Annenberg Public Policy Center dell’Università della Pennsylvania. L’obiettivo del progetto è di ridurre il livello di mistificazione e di confusione nella vita politica USA mediante la verifica fattuale delle affermazioni dei politici in discorsi pubblici, interviste, pubblicità, ecc.  Missione chiarissima: “Best practice of both journalism and scholarship” per accrescere la conoscenza e la comprensione dei temi su cui l’elettorato è poi chiamato a esprimersi. RENA si propone di creare e gestire un sito di factchecking che abbia come obiettivo di monitorare l’uso dell’informazione statistica da parte di esponenti e gruppi politici per verificarne la fondatezza scientifica.

3. Rena propone di attivare corsi di statistica per giornalisti avviando partnership con le scuole di giornalismo.
4. Privacy. Rena si impegna a farsi promotrice di una serie di incontri sulla legge della privacy con leader politici e membri dell’Autorità garante rappresentanti per individuarne aspetti della legislazione vigente che possono essere rimossi per favorire la diffusione di dati senza intaccare il diritto alla privacy.
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Qui sotto il video integrale del panel RENA al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia