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Consideriamo la fiducia e la capacità di generarla due variabili chiave per il futuro dell’Italia.
Nella partita tra forze progressiste e forze reazionarie lo scarto è dato dalla capacità di aggregare, fare sintesi e dare senso collettivo.

In questo contesto, se è più facile riconoscere chi si propone di “non cambiare nulla” o eventualmente di tornare ad un nostalgico ed idealizzato passato, giovando su paura, mancanza di prospettive e risentimento, meno facile è capire che cosa può portare una coalizione di attori ad operare insieme.

Il tema della fiducia è centrale per la ricostruzione di un tessuto socialeormai a brandelli. Per questo abbiamo deciso di andare alla ricerca di soggetti, metodi, processi e pre condizioni che consentano di “avvicinare” le persone piuttosto che dividerle.

Da anni molte ricerche ci dicono che le organizzazioni più “tradizionali” stanno progressivamente perdendo la capacità di svolgere questo ruolo. I partiti, lo Stato, le organizzazioni religiose, i sindacati, le organizzazioni di categoria, imprese e fondazioni intercettano, coinvolgono e convincono un numero sempre più ristretto di persone. Lo stesso si può dire, in parte, per i media tradizionali (carta stampata e tv generalista). Dall’altra parte, volontariato, associazionismo e comunità virtuali diventano sempre più pervasive. Ma sembrano non avere la forza di costruire visioni unificanti.

Quel che ci è dato, ad oggi, è vivere all’interno di piccole o grandi bolle politiche, economiche e sociali, che consentono e conservano visioni inevitabilmente parziali. Questo è più o meno, quel che sappiamo. Quel che non sappiamo, quel che ci interessa, è individuare chi è in grado di invertire la tendenza, su questo fronte. Tanto a livello individuale, che all’interno di una comunità tematica o locale. Sino ad arrivare a chi opera in uno spazio pubblico nazionale o internazionale.

Chi sono oggi i nuovi costruttori ed intermediari di fiducia? In quali modi riescono a generarla? È quello che vorremmo scoprire con un nuovo progetto RENA.

Trust in progress è un cammino di carattere culturale in due fasi:

1) Survey come questa, interviste, recensioni di libri, call for paper e raccolte di buone pratiche che contribuiranno a strutturare i contenuti di seminari, workshop ed incontri pubblici;

2) Costruzione delle premesse economiche e concettuali per la realizzazione di un breve documentario prodotto da artisti ed attivisti, mettendo a disposizione le riflessioni ed in contatti generati da questo processo.

Aiutaci a muovere i primi passi nella giusta direzione, condividendo intuizioni, riferimenti e piste di lavoro.
In cambio, ci impegniamo a condividere con te una sintesi dei contributi più interessanti che raccoglieremo.