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Al quarto giorno della Summer School Rena siamo ancora carichi di voglia di assorbire, rimuginare, condividere : nessuna traccia di disinteressamento, anche perché – dopo aver ascoltato e discusso sulla partecipazione – oggi tocca a noi partecipanti rielaborare i modelli, i contenuti e gli esempi ascoltati fino ad ora, in modo tale da lasciare qualcosa sul territorio che ci ospita.
Prima che Marcello Urgo e Mariella Stella ci illustrino l’esercizio di partecipazione applicata, Michele d’Alena ci racconta di TagBoLab e dell’Agenda digitale di Bologna, nutrendo ulteriormente la già folta casistica di realtà amministrative che si aprono agli strumenti 2.0 : succede, è possibile, ed inoltre succede lavorando « da autarchici », come dice Riccardo Luna.
Costo zero, con competenze interne ! Realizziamo che « il nuovo petrolio sono i dati, e che il prodotto siamo noi : ma non ce ne rendiamo ancora conto ». Fioriscono gli esempi : da http://www.nelmulinochevorrei.it si sviluppa una riflessione sulle ragioni che ci portano ad adottare un atteggiamento meno « paranoico » online che offline. Dell’esercizio applicato di partecipazione non diciamo niente : l’appuntamento è per domani alle 18 :30 alla Mediateca Privinciale di Matera. Sarà l’occasione per condividere con la cittadinanza e restituire al territorio il risultato di questa Summer School. Non si tratterà di una presentazione teorica : abbiamo lavorato sul « come » attivare la partecipazione alla cura dei beni comuni che ci circondano.
Perché, come ci ha giustamente detto Luca Mendolesi nell’intervento del pomeriggio, il punto da cui partire è l’estrema sottoutilizzazione delle capacità e delle risorse del paese. Quest’affermazione non puo non riportarci alle riflessioni sviluppate sino ad oggi : riaffiorano gli esempi di partecipazione concreta, le iniziative di cittadini che dapprima spontaneamente, orgnizzandosi progressivamente, costruiscono volontariamente un clima per certi versi sorprendente, se si pensa all’atmosfera di sfiducia in cui è immerso il paese. L’economia della condivisione è il paradigma odierno: « don’t let a crisis go to waste ! ». Ci troviamo nell’era felice dei servizi collaborativi, facilitate ulteriormente dagli strumenti del web 2.0: “copia e incolla Milano”, Spotswitch, Neighborgoods sono solo alcuni degli esempi a cui ha fatto riferimento Daniela Selloni ieri, arricchiti oggi da una riflessione sull’utilizzo dei media e dei social network da parte della politica: cio che viene sviluppato nella sessione pomeridiana. Alex Foudon condivide la sua esperienza di consigliere comunale in un piccolo Comune di Val d’Aosta, facendoci riflettere ulteriormente sui processi decisionali, nonché sul fatto che la funzionalità comunicativa di Twitter dipende anche dalla scala del territorio di riferimento : ci sono 8000 comuni in Italia, e la grande maggioranza fa meno di 5000 abitanti.
Le ultime ore passano senza che ce ne rendiamo conto : l’occasione di ascoltare ed interagire con Gianluca Sgueo e Dino Amenduni sulla comunicazione istituzionale « social » del Governo nazionale è difficile da riassumere. Si potrebbe fare di più, o meglio, ma è vero che questo governo ha fatto dei piccoli grandi passi difficili da negare. Il problema è che devono assolutamente essere irreversibili : l’irreversibilità delle azioni di questo governo deve essere una condizione perché se no chissà quando avremmo l’occasione di esprimere la quantità e la qualità delle nostre competenze con cui, collettivamente, possiamo ispirare i decisori di questo Paese. Dino Amenduni ci ha ampiamente illustrato la varietà degli utilizzi di Twitter da parte dei politici : gli esempi di gaffes non mancano, cosi come non mancano i problemi legati all’eccesso di personalizzazione della fonte delle notizie. Una giornata densa di riflessioni e di esempi che non mancheremo di commentare ulteriormente e di approfondire nel tempo.
 
Ilaria D’Auria, partecipante della Summer School 2012

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