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A cura di Silvia Mangiavini
È una bella giornata di sole a Brescia… fin troppo calda per metà ottobre.Arriviamo a scuola dopo una levataccia che, di sabato, normalmente avremmo evitato volentieri. Ma il dovere ci chiama e siamo qui per incontrare un centinaio di studenti di quinta.
Tempo di accendere il proiettore e siamo pronti. Pian piano arrivano anche gli studenti, che come al solito iniziano a riempire l’aula dal fondo.
L’inizio è titubante… i ragazzi provano un certo imbarazzo a indossare i panni (sconosciuti) di questi signori che quasi non si sono presentati! Noi, poi, siamo stati cattivissimi, scegliendo le professioni più sconosciute!
Tra una domanda e una risata, però, completiamo tutte le presentazioni e qualcuno dei ragazzi è stato davvero bravo, persino con esperienze poco conosciute come Talent Garden, ospite della giornata.
Con un certo sollievo, i ragazzi tornano a sedersi, per lasciare posto a noi, che questa volta ci presentiamo per intero, descrivendo le nostre realtà lavorative e mettendoci poi a disposizione dei ragazzi, che, a piccoli gruppi, si avvicinano al professionista per loro più interessante per una chiacchierata a tu per tu.
Alla fine, lasciamo andare i ragazzi con l’invito a rimanere in contatto via mail. Sì, perché quello che abbiamo notato oggi a Brescia è che molti dei ragazzi hanno le idee piuttosto confuse. A parte pochi, che spiccano per la loro determinazione, i ragazzi hanno solo vagamente idea di cosa fare del loro futuro. Anche per chi è orientato all’università sembra quasi una scelta di comodo, per avere più tempo per decidere cosa fare di se stessi, oppure vogliono continuare a studiare, ma non riescono a decidere che indirizzo prendere.
Nonostante la paura e la confusione che serpeggiano tra i ragazzi, è stata una splendida occasione per dialogare con loro e contiamo di aver lasciato il seme di idee che germoglieranno presto.

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