Destituire un dittatore? Abolire odiose ricariche telefoniche? Yes we can, grazie al web. E grazie all’online engagement, ovvero l’impegno online: praticato dalle associazioni, esplorato dalle istituzioni, studiato dai ricercatori. Nella Rete, si dice, possono incontrarsi tutti gli attori del sistema decisionale. Eppure, nonostante la diffusione delle tecnologie, davvero ci ascoltiamo di più? E quanto si cambia, quando ci si parla?
Per esplorare il terreno dell’online engagement, appuntamento da non perdere lunedì 7 febbraio a Roma, con Take Action! Online engagement and the power to change the world, panel di apertura della Social Media Week, per la prima volta nella Capitale. L’incontro, che si svolgerà, dalle 11.30 alle 13.30, è ospitato da Ateneo Impresa (corso Vittorio Emanuele II) ed è gratuito.
A discutere di impegno online saranno:
- Dino Amenduni, esperto di social media e responsabile della comunicazione web di Nichi Vendola
- Lasse Berntzen, professore del Vestfold University College (Norvegia), esperto di processi partecipativi e di petizioni online
- Gherardo Casini, direttore del Global Centre for ICT in Parliament, che discuterà dell’utilizzo dei social media nei Parlamenti di tutto il mondo
- Ara Marcen-Naval, campaigner contro la vendita di armi al dettaglio per Amnesty International
- Olivier Paul-Morandini, fondatore della European Emergency Number Association e attivo promotore della campagne per un miglior numero unico di emergenza in tutta Europa – con centralini che rispondano anche in inglese.
L’incontro sarà moderato da Daria Santucci, docente di Semiotica della Comunicazione web all’Università di Torino ed esperta di processi partecipativi, e autrice di VitaminaPubblica.org.
Online engagement?
Ricordate le ricariche dei telefoni cellulari? Sono state abolite grazie all’iniziativa di Andrea D’Ambra, giovane studente ischitano – allora poco più che ventenne – che, resosi conto dell’anomalia italiana, ha inviato una petizione online alla Commissione europea. E che dire, poi, del blogging dalla Tunisia in rivolta – e dei netturbini fannulloni, postati su Facebook? Questo è l’online engagement: l’impegno nella Rete, portato avanti da cittadini ma anche da istituzioni illuminate, da politici curiosi e aziende in cerca di nuovi business. Ma con quali prospettive?
Cambiare si può, insieme
Il panel “Take Action! Online engagement and the power to change the world” riunisce allo stesso tavolo diversi attori del processo decisionale, per capire se – con le ICT – collaborando online si possono ottenere risultati offline. Gli attori del possibile cambiamento? I cittadini e le associazioni, con le loro idee innovative; le istituzioni, pronte a sviluppare nuovi canali di interazione; i privati, con le loro infrastrutture e competenze per generare cambiamento; gli studenti, gli accademici, e il mondo della ricerca; e i politici, che in queste nuove forme di relazione possono trovare canali nuovi per rapportarsi con la società civile.
Il pubblico, al centro
In sala saranno attivi blogger e giornalisti: l’evento sarà riportato da LoSpazioDellaPolitica. Collaborano alla diffusione: Labsus, Giuliano Iacobelli ed Elena Donnari. E spazio aperto alle domande dal pubblico, anche a distanza.
Un evento tira l’altro
Alle 16,30 appuntamento con due importanti progetti RENA: Free As The Web, la campagna per internet libero, e “Il dato è tratto”, la campagna per la verifica dei dati.
Iscrizioni
Per iscriversi: www.takeactionpanel.eventbrite.com