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Manca poco, ci siamo. Approda a Milano la terza edizione del Festival delle Comunità del Cambiamento.
Immaginate in sequenza Stefano Micelli – Università Cà Foscari e curatore della mostra New Craft, Paolo Venturi – direttore AICCON, Maria Letizia Gardoni – Coldiretti, Mattia Affini – Confcooperative, Stefania Milo – CNA, Francesco Ferri – Confindustria e Francesco Cancellato –  Linkiesta.
Poi Ilda Curti – coordinatrice nazionale rete città Interculturali del Consiglio d’Europa e presidente Associazione IUR Innovazione Urbana e Rigenerazione, Fabio Zaffagnini – ideatore di Rockin’1000, Tommaso Vitale – autore di “Associazionismo. Partecipazione e politica. Le reti associative e la democrazia attiva da Tangentopoli a oggi”, Marco Annoni della Fondazione Veronesi, Stefana Broadbend – Nesta e  Annalisa Monfreda – Donna Moderna.
Poi 7 tavoli di lavoro su Formazione, decisione e cambiamento; Città, innovazione e periferie; Il futuro del lavoro; Innovazione culturale; Europa; Migrazioni; La nuova cittadinanza gestiti da RENA con moderatori Matteo Brambilla, Francesco LuccisanoDonatella Solda, Roberto Lucarella e Damien Lanfrey.
Ma anche Renzo Mattei e Lercio, due dj set, una performance artistica e un party al Mercato Lorenteggio per chiudere con il party “Troppo Bello” promosso da Dynamoscopio e I Distratti.
E poi 10 workshop con Community  Hub, Innovazione nella governance urbana e processi partecipativiTerremoto Centro Italia; Nuove famiglie. Welfare e pratiche dal basso; Tecnologie civiche; Sharing economy; Ripensare la politica, la comunicazione, l’imprenditoria nell’era della sfiducia globale; Manifattura è democrazia è autonomiaOpenness e cura; Accelerare modelli di business ad elevata capacità occupazionale.
Tutto questo avverrà dopo 2 call per costruire in maniera “partecipata” il programma e un processo che in 3 giorni di eventi, in 4 sale grazie a 9 pitch dedicati al futuro, 7 tavoli di lavoro sulle sfide Paese, 10 workshop tematici, cercherà di portare sul palco di BASE un cambio di passo.
Perché se nel corso di questi anni, RENA ha raccontato un’Italia ricca di esperienze interessanti e generative di valore, di piccoli e grandi laboratori di ricerca e sviluppo di una società in costante e rapida evoluzione, è chiaro che è tempo di dirci che non basta.
Dopo averle radunate nel 2014 e aver condiviso nella seconda edizione del 2015 la necessità di investire sulla formazione comune, adesso vogliamo invitare le comunità del cambiamento a non essere nicchie marginali.  
I soggetti che in Italia si occupano di innovazione, manifattura e artigianato digitale, beni collettivi, inclusione e accoglienza, open data, economia collaborativa, tecnologie civiche, imprenditoria ed innovazione sociale, pratiche di rigenerazione urbana e cittadinanza attiva – solo per citare alcuni dei temi trattati – devono imporre a se stessi un ulteriore maggior ambizione. Da ciò, il claim di questa terza edizione 2016 “dalle pratiche alle politiche”.
Se vogliamo affrontare le sfide che ci attendono è arrivato il momento di essere consapevoli che non basta ripetersi che stiamo andando nella giusta direzione.
Da avanguardie, le pratiche innovative possono e devono diventare attori di cambiamento del Paese.
Ci vediamo a Milano.
Buon #RENAfestival.
 
Qui potete accedere al programma del Festival
Comunicato stampa