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RENA_logoChe forma sta prendendo il cambiamento? Quali sono gli attori in grado di fare emergere pratiche e visioni innovative? Quali i contesti più fertili?
E’ da qualche anno ormai che attraverso RENA cerchiamo di rispondere (almeno in parte) a queste domande. Lo abbiamo fatto inizialmente con il concorso #pionieri, girando l’Italia alla ricerca di realtà innovative in qualche modo simili a RENA per vocazione, valori e interessi.  Quell’esperienza ci è servita a scoprire tanti mondi e modi di fare nuovi, capaci di stupire, che spesso non sono né conosciuti né valorizzati. Mondi che, se messi in rete ed aiutati a rafforzarsi, potrebbero  mostrare a tutti quanto quel “futuro” che molto spesso invochiamo è già spesso in mezzo a noi, nascosto in comportamenti, metodi e strumenti che passo dopo passo si stanno affermando in ambienti distanti e diversi tra loro, segno che ci troviamo di fronte ad una discontinuità  molto più importante di quel che forse riusciamo ad immaginare.
Queste intuizioni ci hanno portato da un lato a definire meglio gli ambiti di attività di RENA, dall’altro ci hanno accompagnato nella definizione della nostra strategia per i prossimi anni, quella in cui ci diamo l’obiettivo di provare a diventare “il movimento che unisce e mobilita le comunità del cambiamento in Italia”.
Per capire cosa sono, cosa fanno e soprattutto cosa vogliono queste realtà che abbiamo chiamato “comunità del cambiamento”, abbiamo pensato che il modo migliore fosse creare una occasione di incontro per chiunque si  riconoscesse in qualche modo in questa lettura della società e fosse interessato ad approfondire i temi che sentivamo il bisogno di mettere in cima alla nostra “agenda politica” (se è vero, come scriveva qualche mese fa Marta Mainieri, che chi innova in Italia in realtà sta facendo politica).
E’ così nata la prima edizione del Festival delle Comunità del Cambiamento. Appuntamento che ha stupito noi di RENA per primi, per la qualità e la quantità della partecipazione. E che ci ha bombardato di input, che non è stato semplice decodificare.  La carne al fuoco era tanta : innovazione sociale come teoria del cambiamento; crowdfunding e monete complementari; sharing economy e comunità collaborative: makers, artigiani digitali e futuro della manifattura; innovazione culturale; beni collettivi, sussidiarietà e cittadinanza attiva; open data, open gov e tecnologie in grado di cambiare le nostre vite; policy making collaborativo, innovazione nella PA e community organizing. Il tempo per discuterne  era sicuramente risicato (organizzativamente e finanziariamente siamo riusciti a “permetterci” solo una giornata, speriamo in futuro di poter fare di più). Ma di sicuro che persone che siamo riusciti a coinvolgere erano quelle giuste. Tanto nella sessione di ispirazione della mattina, quanto nei tavoli di lavoro del pomeriggio (qui, se volete, potete ritrovare il programma della giornata).  Sono stati i partecipanti del Festival a rendere quella giornata speciale, ad aiutarci a superare i piccoli e grandi inconvenienti tecnici ed organizzativi che sempre capitano, a dirci cosa si poteva fare meglio e cosa aveva ed ha più senso discutere.
Parte di questa ricchezza la trovate racchiusa in questa breve presentazione ppt (curata da Francesca Battistoni e Giulia Sateriale, di Social Seed, grazie agli input di tanti altri soci RENA) che cerca di racchiudere i mille spunti emersi nel corso dei tavoli tematici del pomeriggio. Per ogni tavolo abbiamo cercato di riassumere analisi di contesto, suggerimenti e proposte relative ad azioni da intraprendere (come RENA e collettivamente), domande di ricerca da tenere a mente per il futuro.
Tutto materiale che ci fa piacere condividere con tutti voi, nella speranza che vogliate continuare a compiere insieme a noi questo cammino di riflessione, ricerca e azione, per renderlo sempre più solido.
Di come organizzare la prossima edizione del Festival abbiamo già iniziato a parlarne con tante delle realtà che stimiamo (Italia Startup, Wikitalia, Sharitaly, Edgeryders, Ouishare, la rete degli Impact Hub in Italia).  Il prossimo novembre, in occasione della nostra Assemblea Generale, inizieremo a concretamente a progettare il prossimo Festival insieme ai soci individuali e collettivi dell’associazione (CNA next, Giovani Coldiretti, Associazione Doppiozero, ActionAid Italia, Casanetural, HubSpa, Fondazione Emblema). E vedremo quanto lontano riusciremo ad arrivare.
Come sempre però la pratica supera qualsiasi riflessione, per cui è bello notare come a valle del Festival molti dei progetti che sono nati nel corso dell’estate (HackToscana, riqualificazione dell’Ex Snia Viscosa a Rieti, gruppo di lavoro sull’innovazione culturale, solo per citarne alcuni.. gli altri li trovate nella nostra newsletter) altro non fanno che raccogliere il testimone di quella esperienza e contribuire a coltivare, appuntamento dopo appuntamento,  alcune delle comunità che crediamo possano rappresentare il futuro di questo Paese.
E questo è quello che ci impegniamo a fare sempre di più, sulla base della visione e dei valori  ci accomunano, a Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Matera, Palermo, Parigi, Londra, Brussels. E in chissà quanti altri posti ancora.  Per diventare i campioni nazionali delle pratiche di innovazione civica che ci appassionato. E contribuire a diffonderle, a farle diventare regola, nel Paese.