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Di Alessia Rapone
La domanda
Al liceo la professoressa ti ha detto che sei bravo a scrivere. Al liceo la stessa professoressa ti ha anche detto che non si guadagna scrivendo. Forse pensava a poeti e scrittori – ma questa è un’altra faccenda – e poi anche lei leggerà i giornali che, pure se in crisi, sono fatti da giornalisti che per mestiere scrivono e riscrivono. Però tu non vuoi scrivere né poesie né articoli di giornale, semmai storie, “storielle”. E poi ti piacciono anche altri linguaggi, oltre quello scritto, come quello visivo, ti piace andare al cinema e leggere i fumetti da quando eri piccolo. Un tuo amico dice che potresti scrivere per la pubblicità. Cosa significa?
Il percorso
Bisogna mettersi alla prova, tirare fuori tutte le “storielle” scritte finora, farle leggere a qualcuno anche se ci si vergogna un po’. Si può scoprire che spesso le storielle, portate all’estrema sintesi narrativa, possono diventare poche righe di descrizione di uno stato d’animo, di un episodio di vita, di un oggetto. Possono cioè raccontare in poche battute, a volte una soltanto, una cosa nuova o una cosa già nota. Possono raccontarla anche attraverso le immagini, anzi, con parole e immagini insieme. Comincia a farci caso: nel museo qualcuno ha scritto le didascalie accanto a ciascuna opera, al cinema il trailer del prossimo film ti è piaciuto tanto, a casa è arrivata una lettera per fare una donazione che ti ha spinto a farla per davvero. Chi ha scritto tutto questo?
Il mestiere
Si chiama copywriter ed è il mestiere di chi scrive testi per campagne pubblicitarie su prodotti, servizi, persone, iniziative e progetti. Si tratta di testi che saranno letti su un cartellone per strada, in un video su YouTube, sull’etichetta del detersivo che tua madre comprerà al supermercato. Si tratta delle pagine dei siti web, post per la pagina ufficiale di un’azienda su Facebook, lettere ed e-mail, biglietti d’auguri, testi per spot radiofonici.
Il copywriter, oggi più di ieri, lavora con diversi media, li conosce tutti, ne usa le potenzialità. E’ un lavoro, il suo, che può essere pagato bene, nel tempo, ma spesso non dall’inizio della carriera. E’ un lavoro necessario che in alcune realtà lavorative però va spiegato e difeso ogni giorno. Presuppone la conoscenza di ortografia, della grammatica e punteggiatura. Attenzione anche alla sintassi e alla consecutio temporum. Un po’ di latino, se imparato proprio con la prof di cui sopra, non fa mai male. Così come l’inglese, da conoscere benissimo.
Il copywriter scrive su commissione e il suo nome non figura, a differenza del giornalista per un suo articolo, nei testi che scrive: nelle affissioni, semmai, può apparire quello dell’agenzia. Si tratta di un’attività di scrittura che si coltiva facendola, con le buone pratiche, raccogliendo e studiando (non copiando) i lavori degli altri.
Lo studio
Dopo le superiori potresti scegliere le Facoltà di Lettere e Filosofia oppure di Scienze della Comunicazione stando ben attento, però, a seguire strada facendo corsi e specializzazioni utili allo scopo. All’università scopri i professori che portano testimonial e copywriter in carne e ossa che possano raccontare la loro esperienza, mostrare i loro lavori: solo la teoria della comunicazione ti servirà a poco, altrimenti. Chiedi il prima possibile di poter fare stage formativi, segui laboratori di scrittura e partecipa a incontri su temi che riguardano la comunicazione.
Puoi anche decidere di non frequentare l’università ma di seguire i corsi dello IED, cioè l’Istituto Europeo di Design, con sedi in Italia e all’estero. Questo è un centro specializzato in… creatività: moda, design, comunicazione visiva e management. Ci sono inoltre percorsi post diploma, master e corsi di specializzazione.
Per convincere mamma e papà che non è una perdita di tempo e che il futuro di un copywriter non è più incerto di quello di un ingegnere oggigiorno, lascia sul tuo tavolo sempre un dizionario di italiano, la guida alle mostre nella tua città, un giornale letto ogni giorno per intero e un buon romanzo: il copywriter non scrive soltanto ma elabora idee. E le idee vengono vivendo immersi nella realtà che ci circonda, conoscendo la storia passata e ascoltando le storie altrui. Oggi, con le agenzie di pubblicità in crisi, il copywriter è spesso un freelance, cioè una persona che lavora per più agenzie di pubblicità o per più clienti direttamente come libero professionista. Prima, però, bisogna imparare il mestiere proprio presso le agenzie di pubblicità, reparto creativo 😉
Questi sono tre regali scoperti in rete per scoprire se è una professione che potrebbe interessarti:
il video Learn – http://vimeo.com/27244727
il sito Nuovo e utile (della copywriter Annamaria Testa) – http://www.nuovoeutile.it/
il blog Il Mestiere di Scrivere (della consulente di scrittura professionale Luisa Carrada- http://mestierediscrivere.splinder.com/

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